mercoledì 8 gennaio 2014

Grognard, un veterano alla ricerca delle sue origini.

Salve!

Vi chiedete dove siete capitati? Me lo chiedo anche io mentre scrivo queste righe. Mi domando, in effetti, quale taglio dare a questo blog.
I giocatori di ruolo sono una nicchia degli amanti dei giochi cosidetti intelligenti, una specie rara alla stregua, per mantenerci all'interno dei confini nostrani, del lupo italiano. Decimati da virus sempre più potenti che si sono chiamati via via: giochi di carte collezionabili, giochi per il computer, MMORPG, console di ultima generazione e compagnia bella, i giocatori di ruolo ricercano esseri del proprio branco non più solo per canali reali, ma anche virtuali.
Sono così nati i blog: luoghi dove ci sfoghiamo e sostanzialmente parliamo da soli. La penna, del resto, è lo strumento che più di qualunque altro aiuta a rivelare l’animo e la psiche. Vi ho quindi svelato il motivo di questo blog, dove vorrei filosofare sul gioco di ruolo e della mia personale visione di questo passatempo.
Vi comunico anche la mia classe: sono targato Dicembre 1975 e dal 1989 mi interesso di quest’ambito. Non un’ossessione, ma una forte passione sicuramente. Sono stato fortunato perché tutti i ragazzini del mio vicinato hanno voluto condividere questo cammino e siamo rimasti tutt’ora, chi più chi meno, giocatori o cultori della filosofia del gioco (quella pratica che ti porta a fantasticare anche se, per motivi personali o familiari, non puoi giocare).
AD&D 2a Edizione - pagina 7
Ho attraversato, per mia iniziativa o per induzione, tutte le ere geologiche: le visioni cinematografiche di Guerre Stellari, del Drago del Lago di Fuoco, di Willow, i Topolino con le storie sulla Spada di Ghiaccio, i librigame della EL di Trieste, DungeonQuest, Talisman (seconda edizione), HeroQuest, la prima versione di Uno Sguardo nel Buio, la prima visione RAI del Signore degli Anelli di Bakshi nell’Agosto del 1990, la successiva lettura del romanzo in edizione Rusconi (e il metadone post lettura cioè “La spada di Shannara”), Kata Kumbas, Holmes&Co, Tunnel&Trolls, Dungeons&Dragons della Editrice Giochi. Quindi sono approdato al liceo e finalmente, appreso un poco d’inglese; nella primavera del 1990 ho comprato il Player’s Handbook, la seconda edizione di Advanced Dungeons&Dragons: è stato l’inizio della fine.
Naturalmente ho avuto anche altre esperienze: Stormbringer, Call of Cthulhu, Cyberpunk, Dylan Dog, Druid, Lex Arcana, Vampiri, Street Fighter, vari rpg Palladium, On Stage, MERP e il bellissimo Rolemaster (2° edizione). Ho vissuto anche lunghi momenti di latitanza dai tavoli; la pausa più lunga, che pareva definitiva, dal 2001 al 2013 coincidente con le epoche targate D20 System e 4° edizione Wizards of the Coast.


Quindi? Quindi recentemente, ammettiamo che il merito è da attribuire ad un amico di lunga data, sono stato invogliato a riprovare. Accadeva tutto a Marzo 2013, intendevamo onorare Gygax e i 40 anni della fondazione della TSR. Non senza un filo di scetticimo su quello che andavamo facendo, abbiamo contattato qualche veterano e iniziato alcuni novizi (incluse due ragazze!) e, come allora, all’epoca della nostra adolescenza, pariamo non voler più smettere. Ovviamente abbiamo altri ritmi, ma generalmente ho l’impressione di gestire il tutto in maniera più equilibrata e soddisfacente.
Siamo quindi ripartiti con “l’Avanzato”, come lo si usava chiamare (tipica domanda anni ’90 per nerd “ah, giochi a D&D? Sì, ok, ma…basico o avanzato?”), per tantissimi buoni motivi (che forse, un giorno, forse analizzerò approfonditamente) e mi sono messo a recuperare materiale che allora, ai tempi della scuola, non mi potevo permettere.
Ho girato, esplorato, navigato la rete e scoperto questa cosa dell’Old School Renaissance (il Rinascimento della Vecchia Scuola per i non anglofoni) che, detto in due parole, altro non significa che anche qualcun altro si è fermato e, invece di proseguire, si è girato sui suoi passi. Si sono battezzati grognard, parola francese che identificava i veterani di Napoleone soliti lamentarsi del nuovo corso, i giocatori che non hanno adottato le nuove edizioni. 
Ecco spiegato dunque il motivo di un blog scritto in primis per me stesso e quindi per una minoranza di una minoranza, di cui quindi non si sente una grossa necessità. Ciononostante, mi voglio illudere, sarà forse utile anche a qualche altro compatriota nostalgico o a quei nuovi giocatori, nati sotto le edizioni italiane, che capiteranno su queste pagine, per rivalutare il vecchio materiale, capire cosa e come si è cambiato e prendere ciò che di buono pensino possa ancora esserci (sempre che riusciate a battermi sul tempo nelle aste eBay!).
Un benvenuto quindi a tutti i grognard, in un nuovo, probilmente inutile orto che spero di riuscire a coltivare con perseveranza e benevolenza.

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