lunedì 24 ottobre 2016

Grognardo's Home Soups: the Monk

Dear All, 
I am convinced that AD&D 2nd edition, despite all the efforts, could not produce e a decent reworked version of 1st edition Monk class. Designers tried with kits (Complete Priest’s Handbook) and classes (Player’s Option and Greyhawk supplements), never meeting my expectation.
So , as I did for the Sorcerer, I built a homemade class. I am not claiming it is better than the official ones, just…is an additional proposal that some other player might like, this is the reason I am sharing it with you.


The Monk
Monks are masters of unarmed combat. They train in monasteries where they pursue personal perfection through action and contemplation. Monks have no need of weapons and armor, for their relentless practice has allowed them to unlock their physical and spiritual abilities. While most monks are lawful—the focus and discipline needed to master their arts demands rigid dedication—they vary among good, neutral, and evil alignments.
Lawful evil monks are schemers and conquerors. The insidious Scarlet Brotherhood of GREYHAWK is the most notable example of an evil monk tradition in D&D. Lawful neutral monks focus on inner mastery and care little for the world at large. Lawful good monks are champions of the common folk.

martedì 18 ottobre 2016

Le Sorprese del Grognardo: la Falsa Stanza del Tesoro

Cari Tutti,

Lucca è alle porte e dopo anni di assenza, avrei il desiderio di fare un salto. A smuovermi è il panorama degli ospiti che parteciperanno alla manifestazione. Cook, Elmore e Di Terlizzi sono un trio delle meraviglie che giustificherebbe lo sbattimento. Vorrei prendermi un Venerdì libero e scendere in quello che spero sia uno dei giorni con minor afflusso di visitatori. Ad oggi i biglietti venduti sono quasi 16.000 contro i 30.000 di Sabato e Domenica.

Credo di averlo già detto, diserto Lucca da quando la manifestazione ha tracimato i confini del buon senso. L’ultima volta che andai un metro quadrato ospitava 3 persone, le code per entrare in un padiglione erano simili a quelle di Gardaland a Giugno e, questo da anni ormai, non costumavano i prezzi promozionali che ti facevano concludere la giornata con la frase: “beh, con quello che ho comprato ho risparmiato 50 euro”, riferendosi ai prezzi di listino.

Adesso in fiera invece bisogna anche guardarsi bene a farsi fare lo scontrino.
 

Perduto quindi il vantaggio economico, considerata la bolgia di Nupperibo con la quale ci si dovrà confrontare, o hai un party molto solido o decidi di abbandonare l’avventura. Sono quindi ancora alla ricerca di qualche compagno di viaggio col quale tentare l’impresa, e il tempo scarseggia. Vediamo come finirà.

 
Mi congedo, dopo avervi aggiornato sui miei piani, con una delle ultime puntate della Tomba. A presto!
 

martedì 4 ottobre 2016

Classic Fantasy rpg: dopo 38 anni Gary Gygax (Dungeons&Dragons) e Steve Perrin (Runequest) si stringono finalmente la mano.

Salve,
 
 
le ferie di tardo Agosto sconfinate fino a Settembre hanno giovato all’umore, ma anche alla mia (non innata) pigrizia. Ho preso una pausa da tutto. Con un clima più fresco però, torna la voglia di accendere il tostapane e scrivere qualcosa. Ovviamente bisogna avere un argomento inutile da dibattere, e ancora una volta ce l’ho!
 
Il caso vuole che le mie letture estive mi abbiano portato a spolverare il regolamento di Runequest, nella sua incarnazione più recente, ovvero la sesta edizione. Non perderò molto tempo a parlare del sistema, trovate recensioni in ogni dove. Ma se proprio non sapete di cosa si tratta, e desiderate una descrizione ridotta all’osso, pensate ad un Call of Cthulhu fantasy: le ferite dei vostri personaggi non crescono mai, il combattimento è tattico (ma senza griglia) e spietato, specie quando il numero dei nemici è superiore a quello del gruppo, tutto è governato da un sistema di capacità che ruotano sul tiro del dado percentuale. In sintesi è un gioco elegante dove i personaggi non evolvono mai al rango di super eroi.
 
Sebbene questa sesta edizione, che ha visto anche una tiratura italiana, corregga ed espanda, a differenza di D&D, Runequest rimane sempre fedele a se stesso. È il vecchio caro gioco di Perrin, targato 1978, che ai bei tempi dell’epoca d’oro del gdr, competeva alla pari col prodotto di punta della TSR. È un gioco da provare del quale potreste innamorarvi se sentite il D&D un po’ troppo artificioso e desiderereste qualcosa di maggiormente “realistico”, senza scomodare regolamenti super complessi, tipo Rolemaster. C’è da dire che, nonostante sia un ottimo prodotto,  questa sesta edizione ha avuto però una vita breve; a quanto ho appreso la Chaosium si è ripresa i diritti per creare un’edizione ancora più nuova, dove le meccaniche siano integrate con l’ambientazione pensata per il gioco, cioè Glorantha.
 
I curatori della sesta edizione, Pete Nash e Lawrence Whitaker si riuniscono nel nome dell’editore Design Mechanism, non si sono tuttavia dati per vinti: scaduta la licenza, hanno cambiato il nome del gioco facendolo rinascere come Mythras. Quindi promuoviamo l’equazione Runequest 6 = Mythras.
 
Ora, perché vi sto parlando di Mythras?